TUTTI AL MARE? LA QUALITA’ DELLE ACQUE DI BALNEAZIONE IN ABRUZZO, MARCHE, PUGLIA ED EMILIA ROMAGNA

Oggi con il Forum H2O abbiamo commentato i dati della qualità delle acque di balneazione in Abruzzo, paragonando la situazione di questa regione con quella delle regioni limitrofe, Emilia Romagna, Marche e Puglia.

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La classificazione viene fatta sulla base delle indicazioni dell’Unione Europea contenute nella Direttiva 7/2006/CE che ha chiesto agli Stati Membri di classificare ai fini della balneazione le acque dei singoli tratti di costa in 4 classi di qualità: eccellente; buona; sufficiente, scarsa.

La classificazione ai fini della balneazione per legge tiene conto esclusivamente dell’inquinamento di tipo microbiologico (quindi non vi sono analisi su altri tipi di inquinanti), verificando l’entità della presenza di Escherichia coli ed enterococchi. I dati ottenuti nel monitoraggio annuale vengono aggiunti a quegli degli anni precedenti ai fini della classificazione (come detto la classificazione 2015 è avvenuta tenendo conto dei dati di quattro anni di monitoraggio, dal 2011 al 2014)

Emilia Romagna

Marche

Puglia

Abruzzo

Eccellente

94%

85%

99,2%

40%

Buona

5%

6,5%

0,5%

25%

Sufficiente

0%

2%

0,2%

13%

Scarsa

1%

6,5%

0,1%

22%

  • basati sulle delibere di classificazione 2015 delle rispettive regioni, quadriennio dati 2011-2014.

Tra poco partiranno i monitoraggi 2015 che proseguiranno fino a settembre. Tutti i dati potranno essere consultati periodicamente sul sito http://www.portaleacque.salute.gov.it/PortaleAcquePubblico/homeBalneazione.do , un sito estremamente utile.

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Bisogna abituarsi a parlare non tanto di bandiere Blu (che sono assegnate da una fondazione privata), almeno per la qualità dell’acqua di balneazione, ma della classificazione ufficiale dei tratti costieri che una regione vuole aprire alla balneazione in 4 categorie di qualità, secondo quanto dettato dalle normative comunitarie.

Schermata del 2015-04-07 18:58:16

I dati di cui parliamo in questo comunicato stampa sono desunti dalle relative Delibere di Classificazione 2015 reperibili sui siti istituzionali delle rispettive regioni.

balneazione2015_regioni

ABRUZZO

Questa la tabella con la classificazione dei 114 tratti di costa abruzzesi (cliccare per ingrandire).

Acque_balneazione_Abruzzo_2015_Allegato_1

In primo luogo si segnala, rispetto alla classificazione dello scorso anno un ulteriore peggioramento, con la classe peggiore (qualità scarsa) che passa dal 13,8% del 2013, al 19% del 2014 e al 22% del 2015. Contemporaneamente la classe migliore (eccellente) scende dal 68% del 2013, al 46% del 2014 e al 40% del 2015. Purtroppo da quando è partita la classificazione, nel 2011, è in atto un costante peggioramento. In secondo luogo Il confronto sulla qualità delle acque di balneazione abruzzesi rispetto a quello delle regioni limitrofe è letteralmente impietoso e fa comprendere a che livello è il disastro dei nostri corsi d’acqua.

Qui la delibera integrale della Regione Abruzzo: DGR157_04032015_stagionebalneare2015

Qui gli allegati alla delibera: Acque_balenazione_Abruzzo_2015_AllegatiDGR157_04032015_stagionebalneare2015

EMILIA ROMAGNA

Tutti i dati dell’Emilia Romagna sono in questo file, da pag.35 in poi. Si nota un leggero peggioramento della qualità in un paio di tratti, che fanno scendere la % di tratti in classe “eccellente” dal 99% del 2014 al 95% del 2015. Balneazione_Acque_di_balneazione_RER_2014_a

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MARCHE

Tutti i dati delle Marche sono in questo file. Anche qui si nota un leggero peggioramento della qualità in alcuni tratti, che fanno scendere la % di tratti in classe “eccellente” dall’86% del 2014 all’85% del 2015. BalneazioneMarche2015

Schermata del 2015-04-07 18:16:35

PUGLIA

Tutti i dati delle province pugliesi sono nei file di questi link. La situazione pugliese è praticamente identica a quella dello scorso anno con la quasi totalità dei tratti in classe “eccellente”.

Provincia di Foggia, http://www.regione.puglia.it/www/web/files/sanita/balneazione_foggia.pdf

Provincia Barletta, Andria, Trani, http://www.regione.puglia.it/www/web/files/sanita/balneazione_bat.pdf

Provincia di Bari, http://www.regione.puglia.it/www/web/files/sanita/balneazione_bari.pdf

Provincia di Brindisi, il file non risulta caricato sul portale regionale, in ogni caso tutti i tratti sono in classe “eccellente” (controllando la Delibera di Giunta sul Bollettino Regionale http://www.regione.puglia.it/index.php?page=burp&opz=getfile&file=N41_24_03_15.pdf&anno=xlvi)

Provincia di Lecce, http://www.regione.puglia.it/www/web/files/sanita/balneazione_lecce.pdf

Provincia di Taranto, http://www.regione.puglia.it/www/web/files/sanita/balneazione_taranto.pdf

LE RICHIESTE DEL FORUM H2O PER L’ABRUZZO

Quando nel 2013 il Ministero assegnò di fatto la maglia nera al mare abruzzese ci fu una corsa a cercare di smentire e di sottacere il problema. Solo una classe politica e amministrativa miope poteva scegliere di adottare la politica dello struzzo, cercando disperatamente di nascondere il fallimento della gestione del territorio e delle sua risorse che sono alla base della nostra economia.

Nascondere i problemi sotto la sabbia ci porterebbe solo ad aggravarli ulteriormente. Noi esigiamo invece che i problemi emergano nella loro gravità perché solo la piena consapevolezza delle criticità può portare ad un radicale ed indispensabile cambiamento nella società. Noi siamo arrabbiati per come le società di gestione dell’acqua siano state letteralmente saccheggiate in questi anni producendo un debito stimato in 350 milioni di euro che di fatto limita se non azzera ogni possibilità di investire in futuro.

Ai più sfugge una norma della Direttiva che, alla fine del quinquennio di classificazione (cioè dal prossimo anno), imporrà la chiusura definitiva alla balneazione dei tratti costieri in cui la qualità delle acque è classificata “scarsa” (cioè, con i dati di 4 anni, attualmente più di 1/5 della costa abruzzese). Sarebbe un danno immenso all’economia regionale.

Tra l’altro ben 15 di questi tratti con acqua di qualità “scarsa” potrebbero rimanere sostanzialmente aperti alla balneazione quest’anno nonostante questa classificazione solo grazie a scelte amministrative su cui ci permettiamo di esprimere forti dubbi. Nella Delibera 157/2015 della Giunta si sostiene che:

Schermata del 2015-04-07 09:58:19

Ora, nell’allegato B1 troviamo tratti di costa le cui problematiche in tema di inquinamento occupano da anni addirittura le prime pagine dei giornali (a mero titolo di esempio, Foce del Vibrata, Foce del Saline e Fosso S. Lorenzo a Francavilla al Mare). Siamo certi che in questi casi non si può parlare di inquinamento conclamato? Quando si tratta della salute crediamo non si debba cercare di ricorrere ad ogni costo a qualsiasi codicillo solo per rimandare di fatto il problema al prossimo anno. Tra l’altro facciamo notare che la Direttiva Comunitaria prevede la chiusura della balneazione come misura da intraprendere quando la qualità è “scarsa” e che eventuali situazioni transitorie di inquinamento, che permettono di riaprire questi tratti, devono essere realmente tali.

Se i nostri corsi d’acqua sono stati ridotti a fogne e i depuratori per oltre il 50% non funziona bene (o per nulla) come accertato dal Corpo Forestale dello Stato lo dobbiamo ad una politica dissennata di gestione della cosa pubblica che ha massacrato anche le opportunità di lavoro, visto che non sono stati fatti investimenti in cantieri per depuratori e reti per centinaia di milioni di euro. Un fiume di denaro sparito in meandri opachi che possono creare consenso dopato ma che alla lunga uccidono l’intera comunità. Questi sono i risultati. Se nessuno paga e anzi si costruiscono ulteriori carriere cavalcando il disastro di cui si è corresponsabili non risolleveremo questa situazione.

Il Forum Acqua chiede di:

-cercare in ogni modo di accertare le responsabilità degli amministratori delle società di gestione che si sono succeduti negli anni della gestione fallimentare delle società di gestione del servizio idrico integrato;

-promuovere una partecipazione ampia della società abruzzese nella definizione degli strumenti di gestione come i Piani d’Ambito (dove si decidono gli investimenti) e il Piano di Tutela delle Acque (dove si determinano le regole);

-concentrare le poche risorse disponibili nelle infrastrutture alle attività di bonifica, disinquinamento del territorio. Basta nuove grandi strade, megaporti e nuove ed inutili grandi opere, apriamo i cantieri di depuratori, fitodepuratori, rinaturalizzazione delle sponde ricreando fasce di vegetazione ripariale degne di questo nome e creiamo lavoro per far tornare bello il nostro Abruzzo;

-pubblicizzare i risultati dei controlli svolti sui depuratori da province ed ARTA;

-fermare le nuove captazioni sui fiumi che diminuendo le portate abbattono la loro capacità di auto-depurazione.

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