.p7m! I 25.000 MC DEL DEPOSITO GPL, I RISCHI DI INCIDENTI RILEVANTI E LA MASSAIA DI ORTONA

.p7m!

Non sono impazzito (almeno credo). Questo non è il nome di un gruppo rock underground né la sigla di un missile della Nasa.

Però oggi ne parliamo, del .p7m e del deposito GPL di Ortona (CH), con capacità di 25.000 mc, che vorrebbero realizzare nell’area del porto.

Stiamo parlando di materiale esplosivo che può potenzialmente provocare incidenti enormi.

Ricordo solo quello di Viareggio (http://it.wikipedia.org/wiki/Incidente_ferroviario_di_Viareggio), con un piccolo (in confronto) contenitore trasportato da un treno che perse tutto il GPL provocando 33 morti e quello, ben più grave, considerato uno dei primi 10 incidenti dell’epoca industriale al mondo, avvenuto a SAN JUANICO in Messico nel 1984

Nel sito altre immagini (come quella qui sotto) e valutazioni sull’incidente  http://inspecaoequipto.blogspot.it/2014/02/caso-058-o-desastre-de-san-juanico-1984.html

f12c58

Qui le informazioni generali http://en.wikipedia.org/wiki/San_Juanico_disaster

Un esplosione di un deposito di 11.000 mc. che causò più di 500 morti e 5.000-7.000 feriti in una città di 40.000 abitanti.

Un pilota di aereo chiamò la torre di controllo di Città del Messico pensando fosse esplosa una bomba nucleare.

Qui sotto un’altra immagine di quello che accadde a San Juanito.

hqdefaultQualche video di cui consiglio vivamente la visione:
https://www.youtube.com/watch?v=iG_cf7TBz90
https://www.youtube.com/watch?v=nngeCe8Kni8
https://www.youtube.com/watch?v=HFbGj3m7Ao0

La prima pagina di un giornale dell’epoca sull’incidente (mi spiace per le terribili immagini)

web-1

Un consiglio, quando si vogliono cercare informazioni sugli impianti, conviene mettere su google parole chiave in inglese (in questo caso “lpg accident”).

Torniamo ad Ortona.

Il progetto ha appena ricevuto il parere favorevole all’esclusione dalla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale da parte del Comitato V.I.A. della Regione Abruzzo.Verbale_2470_Seastok

Premetto che non voglio per ora entrare nel merito dell’opportunità o meno del progetto, dell’analisi costi-benefici, proprio per l’impossibilità di documentarmi con gli elaborati progettuali.

Parliamo, invece, di trasparenza e partecipazione dei cittadini alle scelte che li riguardano.

Allora, la normativa sulle procedure di partecipazione in materia ambientale (come il D.lgs.152/2006) prevedono che tutti i cittadini devono poter avere l’occasione di partecipare al procedimento.

Di conseguenza, la famosa massaia di Ortona, che ha la casa nei pressi del Porto, venuta a sapere dell’esistenza del progetto di costruire un deposito di 25.000 mc di GPL davanti al suo naso, deve in primo luogo poter consultare i documenti, che devono essere messi a disposizione online dalla Regione.

Le norme comunitarie dicono che non solo gli enti pubblici devono permettere la consultazione ma devono facilitare la partecipazione del pubblico, che entra a far parte integrante della procedura per migliorare la qualità progettuale di un intervento e quella delle decisioni delle istituzioni.

I cittadini non sono un pericolo o una scocciatura fastidiosa ma un fattore chiave nelle decisioni.

Io non inserisco le immagini degli incidenti per sconvolgere gratuitamente le persone ma per far capire bene ai cittadini quali sono i rischi in caso di incidente grave. Fortunatamente sono incidenti rarissimi. L’azienda proponente prenderà tutti i provvedimenti necessari per non far accadere mai nulla. Forse qualche piccolo rischio vale la candela in termini di posti di lavoro ed economia. Però le scelte devono prese senza scorciatoie, mettendo la popolazione in grado di discernere i pro e i contro esattamente.

La massaia, conscia dei suoi diritti, va quindi sul sito della regione e consulta la pagina WEB sul progetto http://ambiente.regione.abruzzo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=723:progetto-di-costruzione-di-un-deposito-costiero-di-gpl-da-25000mc-con-annessa-banchina-di-scarico-navi-gasiere&catid=15:archivio-procedure-va&Itemid=15

gpl_testata

Clicca su “Allegati al Progetto“. Benissimo, ci sono due cartelle zippate “Studio preliminare ambientale Seastock” e “Tavole verifica…“. (CLICCARE SULL’IMMAGINE PER INGRANDIRE)

gpl_documenti

Bene, scarica le due cartelle sul computer. Pesano un po’, sono centinaia di mega (il principale 310Mb) ma la massaia è ad Ortona e lì con la linea veloce ci mette un attimo.

Ebbene, nella vostra vita quotidiana avete mai aperto un file con estensione .p7m?

GPL_p7m

La massaia (e anche io), estratti i file dalle cartelle zippate, si trova di fronte a file .p7m.

Primo tentativo di aprire con i propri programmi di uso quotidiano. Zero.

Ok, si va online a vedere cosa sono i file .p7m.

Ah, sono file in uso solo in Italia per crittare i documenti con firma digitale.

Ci sono due siti che permettono di aprire online questi file. Poste e Infocert. Poste dice subito che oltre 50 mega non li accetta. Infocert non specifica, ma dopo due ore di tentativi la massaia capisce che probabilmente anche Infocert oltre un certo peso dei documenti non va.

A questo punto, solo una massaia incarognita non butta la spugna. Tra l’altro in questa vicenda parliamo o, meglio, si dovrebbe parlare, anche dei valori degli immobili. A me telefonano diverse persone che trovano il numero di cellulare  online e che, dovendosi trasferire in Abruzzo e comprare casa, chiamano per sapere se ci sono aree a rischio ambientale ecc.

Ok, la massaia capisce che deve scaricare un programma specifico. Purtroppo usa il software libero e, dopo aver scaricato l’apposita versione del programma, si accorge che i file del software sono in qualche modo danneggiati.

Cerca a questo punto almeno di scaricare i pochi documenti che sono online in .pdf sul sito della Regione, il verbale con il parere favorevole e le due uniche osservazioni pervenute su un progetto così rilevante.

Punta alle osservazioni del WWF. Bene, che dice il WWF alla regione? Che per aprire i documenti .p7m è una farneticazione! Che l’impianto è a rischio di incidente rilevante in base alla direttiva Seveso ter e che bisogna considerare l’effetto cumulo con un altro progetto già approvato, sempre rigorosamente senza V.I.A., dal Comitato regionale V.I.A., era Sorgi. Si tratta del progetto per un deposito di Pet-coke (derivato del petrolio). Un deposito da decine di migliaia di tonnellate che dovrebbe essere realizzato sempre nel porto di Ortona.

Le norme comunitarie prevedono per le procedure di V.I.A. l’obbligo per i decisori di valutare il cosiddetto effetto cumulo, perché magari due impianti presi singolarmente non hanno effetti rilevanti sull’ambiente ma considerati assieme sì.

Inoltre, la normativa sugli Stabilimenti a Rischio di Incidente Rilevante (Direttiva Seveso Ter, recepita in Italia con la Legge 334/1999) prevede di valutare l’effetto domino che può scatenarsi in caso di incidente (un incidente in un impianto può coinvolgere altri impianti vicini che hanno sostanze pericolose e peggiorare la situazione).

Sorvolo benevolmente sullo stato di applicazione di questa direttiva per la ventina di impianti presenti in Abruzzo (di cui due negli ultimi anni sono saltati in area; i due impianti per la produzione di botti che purtroppo hanno causato diversi morti, anche tra i soccorritori, a Tagliacozzo e a Città S. Angelo).

Andiamo ora a leggere brevemente il verbale del Comitato VIA che ha dato parere favorevole. Ci torneremo, spero, in seguito con maggiori indicazioni, quando finalmente la massaia sarà riuscita ad aprire i famosi file .p7m.

L’istruttore sottolinea, per ben due volte, che le osservazioni del WWF sono arrivate in ritardo rispetto ai termini di legge (ne approfitto per precisare che io non faccio parte del WWF da oltre un anno).

Inoltre, con tanto di birichino punto interrogativo, fa mettere a verbale che il WWF segnalava di aver avuto difficoltà a leggere i documenti perché “troppo pesanti”.

GPL_scoccia

Il WWF, però, aveva contestato pesantemente alla Regione Abruzzo il fatto della difficoltà di consultare i documenti in un formato .p7m, i quali, se oltre i 50 mega, come ha scoperto a sue spese la massaia di Ortona, non possono essere letti neanche online sui siti disponibili. Quindi l’associazione ambientalista non aveva contestato tanto la dimensione dei file, ma la dimensione connessa al tipo di file!

GPL_wwf

Questo punto dirimente, quello della tipologia di file, l’istruttore non lo riporta al Comitato e il Comitato non lo contro-deduce. E’ vero che le osservazioni sono giunte in ritardo ma l’Associazione contestava in radice proprio le modalità di pubblicazione che avevano reso difficile la partecipazione al procedimento.

Viene a questo punto da chiedersi: presso la Regione Abruzzo l’uso di file con questa estensione è “normale” rispetto ai progetti presentati a valutazione di Assoggettabilità, la procedura in questione?

Mi sono divertito ad aprire i file progettuali degli ultimi 10 progetti presentati e sono tutti in un semplice….pdf! Provare per credere!

GPL_10_progetti

 

Nel verbale hanno attirato la mia attenzione altri due punti.

Il primo. L’ingegnere della ditta proponente dice al comitato che in caso di incidente più frequente, il flash fire, al massimo ci sono impatti a 110 metri.

Non avendo potuto accedere alla documentazione dell’intervento in questione mi riservo di approfondire il tema.

Faccio però notare che se uno va sul sito nazionale dei Vigili del Fuoco e consulta il documento “GPL”, elaborato rivolto alla formazione degli operatori, vede a pag.116 che gli effetti dell’esplosione di una nuvola di gas di GPL (il flash-fire!) può avere effetti fino a 570 metri, per un deposito della capienza di…59 mc (qui, ricordo, stiamo parlando di 25.000 mc). Diciamo che, almeno per ora, i conti non mi tornano.

GPL_VVFF

L’altro punto è quello dell’effetto cumulo con l’impianto di Pet-coke.

Qui l’azienda sostiene che non bisogna proprio valutarlo, perché l’impianto di Pet-coke “non esiste“.

Ma cosa vuole dire? Ha avuto il parere favorevole del Comitato VIA, come detto, quindi potrebbe essere realizzato! Ne deriva, quindi, che l’effetto cumulo potrebbe esserci senz’altro, restando però a questo punto non valutato.

Qui mi fermo, per ora, nella disamina di questo intervento.

Un’ultima considerazione. Nel verbale, dell’incidente di Viareggio, dell’incidente in Messico o di altri incidenti che hanno coinvolto GPL, non vi è traccia. Nessuna discussione da parte del Comitato.

Voi, a questo punto, dormireste sonni tranquilli?

 

PS: probabilmente si sarà capito, ma la massaia di Ortona sono io (pur non vivendo ad Ortona…)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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